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I 3 tipi di saldature per i negozi: qual è il più adatto?

Saldature per arredi negozi

Come vengono realizzate le saldature per gli arredi dei negozi?

La saldatura è una delle lavorazioni più importanti. Abbiamo già parlato delle diverse possibilità di “giunture”, sia riguardo agli aspetti estetici sia a quelli strutturali (saldature a vista, molate, giunture, ecc…) e ancora ne parleremo, perché è un mondo davvero vasto.

Oggi, vorrei far luce su un aspetto che riguarda il modo di realizzarle.

Se ti stai chiedendo “Perché mi dovrebbe interessare come vengono prodotte le saldature?” la risposta è: “Se conosci le basi, puoi capire meglio quello che ti propone il tuo costruttore, puoi progettare meglio, puoi anche risparmiare tempo e denaro”.

Ti ho convinto?

Vado a raccontarti le varie tipologie di saldatura e come le usiamo nella mia azienda. Esistono certamente pareri e usi diversi, ma cercherò di illustrarti gli aspetti più generali.

TECNOLOGIE DI SALDATURA PER ARREDI DI NEGOZI

Le tecnologie di saldatura negli arredi possono essere ricondotte a 3 tipologie

  • La saldatura a filo (MIG/MAG): quella economica che tiene
  • La saldatura con elettrodo (TIG): quella bella ma costosa
  • La puntatura a proiezione: quella veloce e ripetitiva

Scendiamo un po’ più nello specifico:

  •  SALDATURA A FILO (MIG/MAG) 

Cos’è? – Questo processo è detto “a filo continuo”. Semplificando, lo strumento che tiene fra le mani il saldatore (detto “torcia”) permette la fusione di un metallo di apporto (appunto il “filo”) che scorre da una bobina su cui è avvolto. Contemporaneamente, nel punto in della saldatura, viene insufflato un gas inerte che si chiama gas di copertura, per proteggere il bagno di fusione dal contatto con l’atmosfera. Questa tecnologia, garantisce un’elevata produttività e la rende più economica della saldatura a elettrodo. La sentirete chiamare MIG o MAG: sono praticamente la stessa cosa, l’unica differenza fra le due è il tipo di gas utilizzato.

Come la usiamo? – Progettiamo saldature a filo per due motivi: strutture (ad esempio scale) e arredi per catene di negozi (es. del fast fashion) dove non è richiesta la molatura.

  •  SALDATURA TIG

Cos’è? – TIG significa “Tungsten Inert Gas”. In pratica, lo strumento che tiene in mano il saldatore è composto da un elettrodo di tungsteno (che non viene fuso) e allo stesso tempo permette di insufflare un gas inerte (come nella precedente). Facciamo un passo indietro: una saldatura può avvenire fondendo il materiale dei pezzi da unire, nel punto della giuntura, oppure fondendo un “pezzo di metallo” che li unisca, detto “materiale di apporto”. In questo caso, sono possibili entrambe le soluzioni. Se è richiesto materiale d’apporto, l’operatore terrà con una mano la “torcia” e con l’altra mano la “bacchetta” del materiale da apporto da fondere.

Come la usiamo? – Le saldature TIG vengono progettate dove il livello estetico richiesto è molto alto. Con la TIG si possono ottenere saldature molto piccole o addirittura invisibili (ad esempio un giunto molato). Occorre elevata abilità artigianale e maggiore tempo di realizzo del manufatto.

  • PUNTATURA A PROIEZIONE

Cos’è? – In questo tipo di saldatura si fanno combaciare i due pezzi da unire, poi vengono attraversati da una scarica di energia elettrica. La scarica, fa fondere il punto della giuntura unendo i due materiali con un “chiodo interno” piuttosto resistente. La puoi chiamare anche saldatura puntuale (spot welding, in inglese) o “chiodi di saldatura”.

Come la usiamo? – Progettiamo saldature a punti dove è richiesta elevata ripetibilità dell’accoppiamento, quindi produzioni seriali. Realizzando maschere ad hoc, questa diventa una tecnologia molto veloce e precisa e con un’ottima tenuta per punto espressa in Kg/mq.

L’IMPORTANZA DI PROGETTARE LE SALDATURE DEGLI ARREDI

Prima di andare in produzione con nuovo format di arredo è necessario un brief con il cliente che riguardi anche le saldature. Se ti sembra scontato, sappi che non è così. Questo tipo di brief è consuetudine per gli elementi strutturali ma è ancora un’eccezione negli arredi per negozi. Il confronto con il cliente ha lo scopo di interpretare le necessità estetico-funzionali per garantire il migliore rapporto qualità/prezzo.

In conclusione: qual è il miglior tipo di saldatura per gli arredi dei negozi? La risposta, come sempre, è che non esiste! Non esiste il miglior tipo ma esiste quello più adatto alla tua situazione specifica.

Perciò, ricordati di chiedere sempre un confronto su questi temi al tuo fornitore!

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Ecco come si standardizza un oggetto su misura

Standardizzazione Ingengerizzazione e Industrializzazione in Penta Systems arredi per negozi

STANDARD MA SU MISURA – Con questo articolo vorrei far luce su un apparente paradosso.

Si può avere un oggetto personalizzato e standardizzato allo stesso tempo?

La risposta è certo che sì.

Attenzione: non sto parlando di adattare un elemento standard. Parlo proprio della possibilità di far diventare standard un prodotto personalizzato.

Cosa significa standard? Significa replicabile all’infinito con la garanzia di avere sempre le stesse caratteristiche di prodotto.

Nessuna sorpresa: un articolo è sempre uguale a se stesso, così, una volta approvato, il cliente ha la garanzia del risultato. E, non guasta, tempi più rapidi nella consegna.

Come si fa? Si fa grazie all’ingegnerizzazione (che alcuni chiamano anche “industrializzazione).

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INGEGNERIZZAZIONE – Conosci la definizione di ingegnerizzazione?

Secondo Wikipedia l’ingegnerizzazione è “necessaria a portare piccole correzioni al progetto iniziale, con l’intento di migliorarne le caratteristiche ma, nel contempo, mettere in pratica le soluzioni tecniche migliori, volte a ridurre al minimo il tempo necessario all’assemblaggio nella futura fase di produzione, nonché agevolarne l’eventuale manutenzione. In questa fase si sceglie anche quale aspetto dare al prodotto, per renderlo di massimo gradimento all’eventuale acquirente.”

Sono molte le variabili che vengono definite dal processo di ingegnerizzazione, con questo articolo voglio mettere l’accento su quelle che permettono di rendere standard un progetto su misura.

Proviamo a capire meglio il funzionamento con riguardo al settore nel quale ho più esperienza: quello degli arredi per negozi.

COME FUNZIONA

  • Lo studio tecnico del cliente progetta, ad esempio, un nuovo format per i suoi punti vendita, o nuovi accessori di arredo
  • A quel punto si interfaccia con l’ufficio tecnico interno del fornitore per verificare la fattibilità
  • L’ufficio tecnico può fornire delle proposte alternative, per ottimizzare i costi e i tempi (ne parlerò approfonditamente in un post successivo)
  • È il momento di toccare con mano il risultato. Il fornitore può fornire dei campioni di prodotto per dare l’idea del risultato finale. Negli ultimi anni questo aspetto è diventato sempre più importante (nella mia azienda ci siamo specializzati nel fornire campioni realistici in tempi rapidi)
  • Quando i progetti vengono confermati, l’ufficio tecnico descrive tutte le procedure standardizzate per la produzione di quel prodotto. Procedure che vanno dai progetti tecnici al processo di produzione.

A questo punto, il gioco è fatto.

Una volta che si è operata l’ingegnerizzazione (se fatta bene) la magia è fatta: un elemento su misura è diventato standard. A quel punto si può produrre on-demand, pezzi unici o interi stock. Diventa possibile produrre gli articoli richiesti in qualsiasi momento, anche dopo mesi, con la garanzia che saranno perfettamente identici ai primi.

Faccio chiarezza su questo punto, perché può apparire scontato.

Alcune aziende non hanno questo tipo di organizzazione interna. Significa che ogni volta che richiedi un nuovo arredo, anche se identico a quello già prodotto qualche tempo prima, l’azienda rimette in piedi l’intero processo, quasi come se ripartisse da zero.

Riesci a immaginare la quantità di tempo sprecato e, soprattutto, il rischio che ogni arredo sia diverso dal precedente? Elementi diversi, nelle strutture e nelle finiture.

Se ordini una “barra” oggi, deve essere uguale a quella che ordinerai fra un anno: deve agganciarsi perfettamente.

Ti sembra ovvio? Credimi, non lo è per niente, nelle metodologie di lavoro di molti produttori.

Tieni a mente, quindi, l’importanza di questo passaggio e verifica che l’ufficio tecnico del tuo fornitore operi per bene la fase dell’“ingegnerizzazione”.

LE ISTRUZIONI DI MONTAGGIO – E per il montaggio?

L’ingegnerizzazione serve anche a semplificare l’assemblaggio di elementi che, spediti smontati per ottimizzare costi e ingombri, possono venire facilmente installati dalle maestranze presenti in cantiere o dagli operai addetti al montaggio.

Il libretto di istruzioni?

Esatto!

In pratica, per ogni elemento smontabile si può costruire un libretto di istruzioni che permetta a chiunque di installare quel prodotto. Dovrebbe essere così semplice da essere capito anche da un bambino. E tutto questo come si fa? Esatto, anche questo si fa con l’ingegnerizzazione. .

Se vuoi saperne di più su questi temi, contattami. Sarò felice di illustrarti i nostri sistemi.

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Vuoi abbassare i costi? Non sacrificare la qualità, concentrati su ciò che è efficiente. Un aiuto dalla metodologia giapponese del “Lean Thinking”. Ecco come fare.

Lean Thinking applicato alla produzione di arredi per negozi

Alzi la mano chi non conosce il principio di Pareto o “legge 80/20”! Rispolveriamolo. Si tratta di un principio della statistica secondo cui “il 20% delle cause provoca l’80% degli effetti”.

Le implicazioni di questo, come potete immaginare,sono moltissime. Di base, la cosa più importante che ci insegna è che si possono rendere le procedure molto più efficienti.

Come? Concentrandoci sul 20% di cose importanti da fare. Questo permette di fare le cose meglio e facendole costare meno.

Un principio fondamentale anche nella vita di tutti i giorni. Concentratevi sul 20% che è importante per voi e lasciate andare l’80%!

Ma come lo applichiamo alla produzione? Un aiuto ci viene dal Giappone.

LEAN PRODUCTION – Qualche anno fa ci siamo posti una domanda fondamentale: come possiamo rimanere competitivi mantenendo intatta la nostra qualità di prodotto?

Dopo un periodo di ricerca, la risposta che ci siamo dati è stata la Lean Production.

La metodologia “Lean” (che letteralmente significa “snello”) nasce nelle case automobilistiche prendendo spunto dal modello di produzione del marchio Toyota. I motivi sono sempre gli stessi. Il mercato attuale vuole riduzione dei costi, elevati standard qualitativi, tempi di consegna sempre più rapidi, prodotti con brevi ciclo di vita, necessità di disporre di un ampia gamma di prodotto, personalizzazione sempre più spinta.

E allora: come rimanere in gioco?

CONCENTRATI SUL VALORE – Gli approcci tradizionali, hanno il loro pilastro principale nel taglio dei costi secondo un sistema rigido. Ma questo porta inevitabilmente ad un abbassamento nella qualità dei prodotti. Inoltre, si rischia la pericolosa formazione di una organizzazione poco dinamica e poco incline ai cambiamenti.

La produzione snella, o meglio ancora sarebbe a dire il “Lean Thinking” (pensiero snello) ha, invece, il suo pilastro fondante nella generazione di valore per il cliente. Attenzione: non è uno slogan pubblicitario! Si tratta di cambiare punto di vista.

Se fissarsi sul tagliare i costi, approccio molto “tradizionale”, porta a eliminare “meccanicamente” alcune attività (magari importanti) o ad abbassare la qualità. Pensare al cliente, invece, significa chiedersi: cosa porta maggiore valore per il cliente? Cosa no?

Questo fa cambiare ottica e sposta il focus dal singolo processo a tutte quelle attività, dalla progettazione alla consegna, che possono essere fonte di spreco e che quindi vanno necessariamente eliminate (sovrapproduzione, prodotti difettosi, trasporti, movimentazioni inutili, scorte e processi mal progettati).

Ecco alcuni spunti che potete approfondire:

  • VSM – Value Stream Map

Organizzazione Azienda Penta Systems arredi per negoziLa mappatura del flusso del valore è il primo e più importante, strumento Lean. Il primo da utilizzare in ordine di tempo, perché indica dove è più opportuno applicare gli altri. Si tratta di un insieme di tecniche e strumenti per migliorare la gestione a vista sul posto di lavoro (cartellonistica, bacheche, righe a terra, sistemi di controllo stati macchina, sistemi di identificazione materiali/attrezzature, ecc.).

  • PDCA – Plan-Do-Check-Act

Il ciclo di Deming è un modello studiato per il miglioramento continuo della qualità in un’ottica a lungo raggio.

P – Plan – Pianificazione.

D – Do – Esecuzione del programma, dapprima in contesti circoscritti.

C – Check – Test e controllo, studio e raccolta dei risultati e dei riscontri.

A – Act – Azione per rendere definitivo e/o migliorare il processo (estendere quanto testato dapprima in contesti circoscritti all’intera organizzazione)

  • TPenta Systems arredi su misuraecnica 5s

La tecnica “5S” è stata sviluppata in Toyota come guida operativa per l’organizzazione del posto di lavoro, la gestione a vista ed il mantenimento degli standard di ordine e pulizia. Il motto per le 5S è un posto per ogni cosa ed ogni cosa al suo posto

  • SMED – Single Minute Exchange of Die

Uno degli strumenti della Produzione Snella per ridurre gli sprechi in un processo manifatturiero. Fornisce un modo rapido ed efficiente volto alla riduzione dei tempi di setup.

  • TPM – Total Productive Maintenance 

Riguarda le tecniche e le metodologie per massimizzare l’efficienza degli impianti e dei macchinari focalizzando l’attenzione sulle attività di manutenzione.

  • Gestione a vista (supermarket, kanban)

Gestione efficiente degli ordini in Penta Systems arredi su misura per negoziRiguarda la modalità di gestione dei processi basata sul concetto che le informazioni sui parametri dello stato di avanzamento degli stessi debbano essere visibili e distribuite in tempo reale fra tutti gli operatori interessati.

 

Provare per credere! Nella mia azienda abbiamo finora implementato la Value Stream Map, la Metodologia 5S e il Kan Ban.

Lean Production in Penta Systems il contract del metallo per arredo negozi

Ma attenzione: il Lean thinking è un approccio che non si esaurisce con una procedura ma prevede una attenzione costante per un miglioramento nel corso del tempo, concetto riassunto con il temine giapponese Kaizen.

Infine, è di fondamentale importanza che tale filosofia venga interiorizzata da tutti gli operatori. Ognuno deve dare il proprio contributo nel mantenere il cambiamento effettuato e nell’apportare nuove idee. Questi forti cambiamenti stanno portando importanti risultati, in termini di abbassamento dei tempi di produzione, diminuzione dei costi ed incremento della qualità.

Ma tutto questo deve essere mantenuto nel tempo ed è responsabilità dell’azienda farsi carico di ciò.

Buon lavoro!

Sicuro di utilizzare prodotti certificati? Alla scoperta di EN1090 e marcatura CE

Struttura acciaio certificata EN1090, Scala a giorno

Le leggi, si sa, a volte sono piuttosto complesse. Capita di non conoscerle perfettamente, nemmeno quando riguardano il nostro settore.

Ecco perché, con questo articolo, vorrei aiutarti a fare un po’ di chiarezza, introducendo il tema delle certificazioni nella “carpenteria strutturale”.

Architetto, designer, responsabile acquisti: vorrei parlare soprattutto a te. Quanto conosci della cosiddetta “1090”?

Cos’è la norma EN 1090? Perché Acquistare da una azienda certificata EN1090? In cosa ti tutela? Quali prodotti sono coperti?

LA NORMA EN-1090 – La normativa EN 1090-1 è in vigore dal 2011. A luglio 2014 è diventata obbligatoria.

Lo scopo della normativa è di garantire l’immissione nel mercato comunitario (EU) di carpenterie strutturali sicure.

La norma, prevede la Marcatura CE di componenti strutturali in acciaio e in alluminio immessi sul mercato come prodotti da costruzione. Si applica a componenti strutturali di serie e non di serie e ai “kit”.

Definizione di kit: “insieme di più componenti, assemblati per essere incorporati in modo permanente, nelle opere di costruzione”

E, fino a qui, tutto chiaro. Chiaro?

  • DOMANDA: Chi deve essere Certificato UNI EN-1090?

Risposta: Qualunque Fabbro, Carpentiere, o comunque costruttore di opere strutturali in acciaio e alluminio.

 

  • DOMANDA: Quali prodotti sono inclusi e quali esclusi?

Risposta: Il CPR 305/2011/CE stabilisce quali sono le opere soggette a marcatura CE secondo la UNI EN 1090.

In linea di principio, per sapere se un prodotto deve essere costruito da una azienda certificata UNI EN 1090 occorre che:

– Non sia dotato di marcatura di prodotto specifica (es: Barriere Stradali, Pali di illuminazione pubblica, ecc)

– Sia carpenteria metallica e sia strutturale con capacità portante (es: Scale interne ed esterne degli edifici, parapetti, balaustre)

 

  • DOMANDA: Cosa significa struttura?

Risposta: Una definizione di struttura può essere “il complesso degli elementi che costituiscono una costruzione, con particolare riferimento a funzioni di sostegno e di collegamento e alla capacità di resistenza”. 

Anche un parapetto? Sì, perché è un prodotto che viene incorporato in maniera permanente in opere di costruzione, è progettato per resistere a dei carichi e, quindi, non deve presentare deformazioni che possono provocare danni alle strutture o lesioni anche gravi agli utilizzatori.

CONCLUSIONE – Bastano questi 3 chiarimenti? Sicuramente no. Quali sono le tue domande?

In un prossimo articolo parleremo più diffusamente di alcuni aspetti legati alla marcatura CE.

Questo articolo vuole avere solo un valore introduttivo alla normativa 1090. Non siamo uno studio legale ne’ un’azienda certificatrice. Ma siamo produttori. E vogliamo condividere quello che abbiamo appreso nel nostro lavoro, pensando che possa essere utile approfondire per chi, come te, progetta e lavora con elementi in acciaio e alluminio.

(Questo articolo è stato scritto in collaborazione con l’ingegner Christian Pelati che si occupa degli aspetti legati alle certificazioni normative e di prodotto all’interno di Penta Systems)

Se vuoi chiedermi qualche informazione in più o sapere cosa possiamo fare per te, non esitare a contattarmi, ti risponderò al più presto.

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Ecco gli argomenti che ho già trattato:

Acciaio Inox: alla scoperta di un acciaio molto ossidabile (e resistente)

acciao inox - Penta Systems

Esiste un acciaio davvero inossidabile?

Ormai l’avrai capito: il tema dell’acciaio è inseparabile da quello dell’ossido. Il che, per molti aspetti è una cosa positiva.

Perché? Intanto perché ci sono degli effetti interessanti dovuti proprio all’ossidazione del metallo (pensa all’acciaio corten, al ferro nero calamina). Dall’altra parte, ci sono bellissime lavorazioni inventate appositamente per togliere l’ossido e proteggere l’acciaio.

Se ci pensi, anche le vernici nascono dalla necessità di proteggere il metallo e, solo in seguito, diventano un importante elemento di differenziazione e personalizzazione.

Quindi: esiste un acciaio inossidabile? Cos’è quello che viene comunemente definito Acciaio Inox?

IL FERRO – Vi ho già raccontato in un altro post come, quello che chiamiamo comunemente “ferro”, sia in realtà acciaio al carbonio. Innanzitutto perché il “ferro” è soltanto un elemento (Fe) che in natura si trova sempre combinato ad altri elementi.

Non solo servono delle complesse lavorazioni per estrarlo ma, se lo si vuole utilizzare, bisogna combinarlo per formare delle leghe tra cui l’acciaio, che è una lega di Ferro e Carbonio.

Detto questo, al posto del (o oltre al) Carbonio si possono aggiungere altri elementi, i quali cambiano in modo importante le proprietà del metallo. L’acciaio inox, ad esempio, è una lega ferrosa con contenuti di cromo superiori al 10,5% e con carbonio inferiore (o uguale) all’1,2%.

La caratteristica più importante dei cosiddetti “acciai inossidabili” è la resistenza alla corrosione. Ma sono davvero “inossidabili”?

INOX O STAINLESS – Facciamo chiarezza.

Per capire meglio, a volte, è bene partire dal nome. L’italiano acciaio inossidabile deriva da “Inox” che, anche se rischia di sembrare di origine inglese, deriva dal francese inoxydable.

In lingua inglese, infatti, dire “inox” non significa nulla. In inglese si chiama stainless steel dove steel significa acciaio e stainless è, letteralmente, “senza macchia”.

Una definizione molto più appropriata, poiché questo materiale è, in verità, molto ossidabile e deve proprio a questo la sua fortuna. Sei un po’ confuso? Mi spiego meglio. Anzi, per spiegartelo chiedo l’aiuto dell’ing. Christian Pelati di Penta Systems.

STRATO PROTETTIVO – “A cosa è dovuta la protezione presente sugli acciai inox?”

Il cromo contenuto nella lega crea uno strato di ossido finissimo e uniforme. È questo a proteggere il metallo dagli effetti deleteri di umidità, salinità o agenti chimici. Più propriamente, chiamiamo questo strato sottilissimo e trasparente come “strato passivato”.

Con passivazione si intende proprio la caratteristica, tipica di questi metalli, di ricoprirsi di uno strato di ossidi sottile e aderente, di spessore dell’ordine dei 0,3-5 nm (nanometri!).

Questo fenomeno avviene per reazione del metallo con l’ambiente ossidante (aria, acqua, agenti chimici, ecc). Capite, quindi, che in realtà l’acciaio inox ha bisogno di una prima ossidazione controllata (paradossalmente: se lo metteste sotto una cappa senza ossigeno, non diventerebbe “inox”).

– “Che cosa succede se si graffia una lastra di acciaio inox?”

Una delle caratteristiche migliori di questo strato passivante, è la sua capacità di auto-cicatrizzarsi, così da garantire la protezione del metallo, anche in caso di abrasioni o asportazioni della pellicola. Naturalmente, la resistenza dipende dal tipo e dalla qualità del materiale (ottimale quantità di cromo e di eventuali altri elementi, ecc…).

Tipi di acciaio inox più comuni e i loro usi

– Come si classificano i diversi tipi di acciai inox e quali sono i loro usi?

Le varie tipologie di acciaio inox vengono comunemente definite dalla nomenclatura AISI (che sta per American Iron and Steel Institute). La notazione AISI individua l’acciaio inox attraverso una sigla a tre cifre (a cui, a volte, viene accompagnata una lettera che indica un altro elemento chimico aggiunto).

Vediamo alcuni dei più comuni.

–         Acciaio inox AISI 304: utilizzato sia in interni che in esterni, non dovrebbe essere posato a contatto con agenti chimici. Viene anche definito dalle sigle 18/8 o 18/10 proprio in riferimento alla quantità di Cromo e Nichel. L’AISI 304 è l’acciaio generalmente più utilizzato per posate, cappe, cucine, banchi bar, lavelli, tavoli, sedute, ecc…

–      Acciaio inox AISI 316: viene aggiunto Molibdeno per ulteriore resistenza alla corrosione. Si può utilizzare anche in ambienti caratterizzati da alta umidità e salinità. Per questo è impiegato nella carpenteria navale. Inoltre, si usa anche per viti da impianto ortopedico e gioielli (è quello che alcuni chiamano “acciaio chirurgico”).

–      Acciaio inox AISI 430: adatto in condizioni ambientali non troppo “difficili” e quando l’aspetto estetico non è prioritario. Adatto anche per “pannelli” negli arredi.

–      Acciaio inox AISI 441: acciaio con elevate proprietà igieniche e buona resistenza alla corrosione. Risulta competitivo nel prezzo, grazie all’assenza di Nichel nella composizione e può essere, quindi, una valida alternativa all’AISI 304. Particolarmente adatto anche per piani cottura e pannellature, oltre che per tavoli e sedute.

LE CARATTERISTICHE – Riassumendo, ecco le principali proprietà degli acciai inossidabili:

– Resistenza alla corrosione

– Aspetti estetici interessanti

– Resistenza al calore

– Basso costo di manutenzione

– Riciclabilità

– Facilità di fabbricazione

– Facilità di pulizia

– Ottimo rapporto resistenza/peso

Attenzione però: nemmeno l’acciaio inox è eterno o resistente a tutto. Come avrete capito, è bene conoscere la destinazione d’uso e scegliere la lega più adatta. Inoltre, la manutenzione è sempre necessaria.

Nel prossimo articolo vi spiego come rendere ancora più belle le superfici in acciaio Inox con la “lucidatura a specchio”.

(articolo scritto con la collaborazione dell’ing. Christian Pelati di Penta Systems). 

Infissi eleganti e luminosi firmati Penta Sytems nel centro commerciale “Adigeo” di Verona

Adigeo è il nuovo maxi centro commerciale inaugurato a Verona lo scorso 30 marzo.

Tra i più grandi in Italia, con 130 punti vendita e 47mila metri quadrati di superficie, è un investimento da 170 milioni di euro. Realizzato dal colosso tedesco dell’immobiliare Ece, è stato progettato con un design moderno, la pianta dell’edificio è a forma di “A”, per richiamare il nome del centro, i negozi hanno facciate a doppia altezza e all’interno è presente una ricca food lounge. Il centro, che sorge nell’area delle ex Officine Adige, è un bell’esempio di recupero e valorizzazione del territorio. Sono molti i marchi prestigiosi presenti, dal gruppo Calzedonia a Guess, Piquadro, Zara, Mango, Primark.

Penta Systems ha realizzato e installato gli infissi per sei punti vendita, quattro dei quali per il gruppo “Calzedonia” a marchio Tezenis, Intimissimi, Intimissimi Uomo, Calzedonia. Il gruppo è ai primi posti per il numero di punti  vendita presenti nello shopping mall.

La scelta degli infissi è in linea con lo stile moderno e accattivante che ha ispirato la progettazione del centro commerciale. In Penta Systems ci siamo posti l’obiettivo di garantire la massima luminosità ai punti vendita assicurando la solidità della vetrina. Grazie alla nostra esperienza e a tecnologie all’avanguardia, abbiamo progettato e realizzato infissi con profili ridotti, in ferro verniciato e acciaio inox satinato. Il risultato è di estrema eleganza, non il classico infisso in alluminio bensì una struttura leggera che rappresenta l’ideale punto d’incontro tra design e tecnica.

Abbiamo creato vetrine molto grandi, si tratta di si tratta di vetro stratificato ad alto spessore e dalle dimensioni sorprendenti di 6,20 x 2 metri. La difficoltà progettuale, in questo caso, è stata quella di garantire la solidità della struttura. La soluzione più semplice era di suddividere l’infisso in due metà uguali.

Abbiamo, invece, scelto di definire un unico spazio visivo che, unito ai profili ridotti, ha prodotto l’effetto finale di una grande superficie luminosa. Un invito allo sguardo del visitatore verso l’interno del punto vendita che, allo stesso tempo, permette a chi visita il negozio di sentirsi sempre dentro i vasti spazi del moderno centro commerciale, in un continuum visivo affascinante.

Rapidi nei tempi di consegna, abbiamo terminato tutti i lavori di installazione il sabato precedente alla data di Installazione vetrine negoziinaugurazione. Il centro è stato, infatti, aperto al pubblico giovedì 30 Marzo, Penta Systems ha terminato i lavori sabato 25 marzo, permettendo, così, agli allestitori del punto vendita di avere intere giornate a disposizione per sistemare gli ultimi dettagli e in questi casi, si sa, ogni secondo è prezioso.

Adigeo, che prevede a regime 7 milioni di visitatori l’anno e un fatturato di almeno 150 milioni di euro, è il primo shopping center inaugurato in Italia nel 2017.

 

Abbassare i costi mantenendo alta la qualità? Si può fare con il Lean Thinking