acciao inox - Penta Systems

Acciaio Inox: alla scoperta di un acciaio molto ossidabile (e resistente)

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Esiste un acciaio davvero inossidabile?

Ormai l’avrai capito: il tema dell’acciaio è inseparabile da quello dell’ossido. Il che, per molti aspetti è una cosa positiva.

Perché? Intanto perché ci sono degli effetti interessanti dovuti proprio all’ossidazione del metallo (pensa all’acciaio corten, al ferro nero calamina). Dall’altra parte, ci sono bellissime lavorazioni inventate appositamente per togliere l’ossido e proteggere l’acciaio.

Se ci pensi, anche le vernici nascono dalla necessità di proteggere il metallo e, solo in seguito, diventano un importante elemento di differenziazione e personalizzazione.

Quindi: esiste un acciaio inossidabile? Cos’è quello che viene comunemente definito Acciaio Inox?

IL FERRO – Vi ho già raccontato in un altro post come, quello che chiamiamo comunemente “ferro”, sia in realtà acciaio al carbonio. Innanzitutto perché il “ferro” è soltanto un elemento (Fe) che in natura si trova sempre combinato ad altri elementi.

Non solo servono delle complesse lavorazioni per estrarlo ma, se lo si vuole utilizzare, bisogna combinarlo per formare delle leghe tra cui l’acciaio, che è una lega di Ferro e Carbonio.

Detto questo, al posto del (o oltre al) Carbonio si possono aggiungere altri elementi, i quali cambiano in modo importante le proprietà del metallo. L’acciaio inox, ad esempio, è una lega ferrosa con contenuti di cromo superiori al 10,5% e con carbonio inferiore (o uguale) all’1,2%.

La caratteristica più importante dei cosiddetti “acciai inossidabili” è la resistenza alla corrosione. Ma sono davvero “inossidabili”?

INOX O STAINLESS – Facciamo chiarezza.

Per capire meglio, a volte, è bene partire dal nome. L’italiano acciaio inossidabile deriva da “Inox” che, anche se rischia di sembrare di origine inglese, deriva dal francese inoxydable.

In lingua inglese, infatti, dire “inox” non significa nulla. In inglese si chiama stainless steel dove steel significa acciaio e stainless è, letteralmente, “senza macchia”.

Una definizione molto più appropriata, poiché questo materiale è, in verità, molto ossidabile e deve proprio a questo la sua fortuna. Sei un po’ confuso? Mi spiego meglio. Anzi, per spiegartelo chiedo l’aiuto dell’ing. Christian Pelati di Penta Systems.

STRATO PROTETTIVO – “A cosa è dovuta la protezione presente sugli acciai inox?”

Il cromo contenuto nella lega crea uno strato di ossido finissimo e uniforme. È questo a proteggere il metallo dagli effetti deleteri di umidità, salinità o agenti chimici. Più propriamente, chiamiamo questo strato sottilissimo e trasparente come “strato passivato”.

Con passivazione si intende proprio la caratteristica, tipica di questi metalli, di ricoprirsi di uno strato di ossidi sottile e aderente, di spessore dell’ordine dei 0,3-5 nm (nanometri!).

Questo fenomeno avviene per reazione del metallo con l’ambiente ossidante (aria, acqua, agenti chimici, ecc). Capite, quindi, che in realtà l’acciaio inox ha bisogno di una prima ossidazione controllata (paradossalmente: se lo metteste sotto una cappa senza ossigeno, non diventerebbe “inox”).

– “Che cosa succede se si graffia una lastra di acciaio inox?”

Una delle caratteristiche migliori di questo strato passivante, è la sua capacità di auto-cicatrizzarsi, così da garantire la protezione del metallo, anche in caso di abrasioni o asportazioni della pellicola. Naturalmente, la resistenza dipende dal tipo e dalla qualità del materiale (ottimale quantità di cromo e di eventuali altri elementi, ecc…).

Tipi di acciaio inox più comuni e i loro usi

– Come si classificano i diversi tipi di acciai inox e quali sono i loro usi?

Le varie tipologie di acciaio inox vengono comunemente definite dalla nomenclatura AISI (che sta per American Iron and Steel Institute). La notazione AISI individua l’acciaio inox attraverso una sigla a tre cifre (a cui, a volte, viene accompagnata una lettera che indica un altro elemento chimico aggiunto).

Vediamo alcuni dei più comuni.

–         Acciaio inox AISI 304: utilizzato sia in interni che in esterni, non dovrebbe essere posato a contatto con agenti chimici. Viene anche definito dalle sigle 18/8 o 18/10 proprio in riferimento alla quantità di Cromo e Nichel. L’AISI 304 è l’acciaio generalmente più utilizzato per posate, cappe, cucine, banchi bar, lavelli, tavoli, sedute, ecc…

–      Acciaio inox AISI 316: viene aggiunto Molibdeno per ulteriore resistenza alla corrosione. Si può utilizzare anche in ambienti caratterizzati da alta umidità e salinità. Per questo è impiegato nella carpenteria navale. Inoltre, si usa anche per viti da impianto ortopedico e gioielli (è quello che alcuni chiamano “acciaio chirurgico”).

–      Acciaio inox AISI 430: adatto in condizioni ambientali non troppo “difficili” e quando l’aspetto estetico non è prioritario. Adatto anche per “pannelli” negli arredi.

–      Acciaio inox AISI 441: acciaio con elevate proprietà igieniche e buona resistenza alla corrosione. Risulta competitivo nel prezzo, grazie all’assenza di Nichel nella composizione e può essere, quindi, una valida alternativa all’AISI 304. Particolarmente adatto anche per piani cottura e pannellature, oltre che per tavoli e sedute.

LE CARATTERISTICHE – Riassumendo, ecco le principali proprietà degli acciai inossidabili:

– Resistenza alla corrosione

– Aspetti estetici interessanti

– Resistenza al calore

– Basso costo di manutenzione

– Riciclabilità

– Facilità di fabbricazione

– Facilità di pulizia

– Ottimo rapporto resistenza/peso

Attenzione però: nemmeno l’acciaio inox è eterno o resistente a tutto. Come avrete capito, è bene conoscere la destinazione d’uso e scegliere la lega più adatta. Inoltre, la manutenzione è sempre necessaria.

Nel prossimo articolo vi spiego come rendere ancora più belle le superfici in acciaio Inox con la “lucidatura a specchio”.

(articolo scritto con la collaborazione dell’ing. Christian Pelati di Penta Systems). 

Manuele Perlati